Il prossimo sabato 14 novembre 2020 avrà luogo la 6° edizione del Festivalmeteorologia, appuntamento oramai tradizionale che, con il coordinamento dell’Università di Trento, riunisce il mondo meteorologico nazionale per una serie di dibattiti mirati. Quest’anno i principali temi trattati saranno le interazioni del clima con l’agricoltura, la salute e l’energia.
Al di là degli argomenti a carattere tecnico, l’organizzazione quest’anno ha voluto anche porre una questione generale e di grande rilievo: i sistemi e le reti meteorologiche, che sono state realizzate con i finanziamenti pubblici, appartengono anche agli italiani, ai cittadini, alle aziende, alla cultura, alla società? Esiste un accesso ed una trasparenza verso questi dati? La WMO (World Meteorological Organization) e l’Unione Europea sostengono da anni l’esigenza della massima apertura, ed anche le linee guida nazionali (ad esempio quelle dell’Agenda per l’Italia Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri) sono chiaramente orientate in questa direzione. Ma il mondo meteorologico pubblico italiano come si comporta?
Il tema ha una valenza enorme a fronte del monitoraggio e della conoscenza del cambio climatico, che deve coinvolgere tutti i cittadini.
In questo contesto, Massimo Crespi, Amministratore di Radarmeteo, nella sessione “Meteorologia aperta” del Festival (che prenderà il via alle 14:20), presenterà la relazione “La rianalisi come fonte di elaborazione per una meteorologia aperta“, mettendo in luce le criticità che ancora caratterizzano il tema.
Per la complessità degli argomenti, che non si possono esaurire nei tempi congressuali, si è provveduto a stendere due testi esplicativi: il primo relativo alle caratteristiche ed alla rappresentatività dei dati meteorologici nel contesto nazionale (Quaderni di Meteorologia Aperta – n° 1 “Caratteristiche e rappresentatività dei dati meteorologici nel contesto nazionale”, di Massimo Crespi), il secondo relativo alla rianalisi meteorologica (Quaderni di Meteorologia Aperta – n° 2 “Della rianalisi, o analisi retrospettiva, in meteorologia”, di Massimo Crespi e Gianluca Ferrari).
Si tratta di testi in lingua italiana (disponibili prossimamente anche in lingua inglese), pubblicati nella nuova sezione “Quaderni di Meteorologia Aperta” del sito. Queste prime pubblicazioni rispondono ad un impegno aziendale specifico nella direzione di contribuire ad un adeguamento della meteorologia italiana agli standard europei, di una presenza nel dibattito sull’innovazione e nel superamento dei meri aspetti previsionali. Come vedrete, quindi, una meteorologia aperta, che prende le mosse da visioni laterali, da punti di vista diversi, e che si inserisce nella nostra storia, nella nostra cultura e che da essa prende le mosse.
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